domenica 27 gennaio 2008

Inutilmente tiepido

Adesso togliti i vestiti, disse la voce dietro la pistola.
lui quasi in trance lentamente le diede ascolto.
sgomento, ricordava la prima cena a lume di candela, i primi timidi approcci, la sottile intesa che maturava.
il benessere e la luce, che solamente quei due occhi sapevano dargli.
si accorse di avere freddo. e un brivido lo percosse, umiliando il suo grottesco corpo, nudo davanti agli stessi occhi, stavolta beffardi e cinici.
quando anche l'ultimo indumento, lo lascio', si senti' come un verme che si contorce, affiorato da una zolla di terra violentata da un aratro, e terrorizzato dalla crudelta' e dalla grandezza del mondo che gli si parava davanti.
la vide esitare, ma oramai gia morto dentro, non ne approfitto', se non per ferirsi ancora.
notando come per lei nulla significasse fargli quello, ma quanto avesse solamente paura per la giustizia. non quella che ci tiene vivi di fronte alle difficolta', ma quella umana, che ci punisce come monito, per addomesticare platealmente, il nostro essere belva.
e cosi', per lei, era solo un grosso corpo del quale sbarazzarsi. non un ricordo, non una lacrima, non una nota di dolcezza, nel sordo sbuffo di fumo che segui' il piombo.
cosi', in ginocchio, e privo di ogni maschera, se ne andava, pensando amaramente, a quanto l'amore che ancora provava in cuor suo, fino all'istante che il grilletto' scatto', non l'avesse difeso dal vacuo sorriso della sua aguzzina,
e dal gelido cemento, che ne accolse il sangue ancora, inutilmente tiepido.

martedì 15 gennaio 2008

Mi faccio un regalo

Sono uno stronzo
e questo e' bene tenerlo a mente
mentre mi faccio la barba, mentre canticchio sotto la doccia, mentre ti sorrido al distributore del caffe'.
il mio problema, e' che non sono uno stronzo con te.
sono uno stronzo con me stesso, e l'odio che provo verso la parte stronza di me, e' malatamente reciproco.
Felice, per l'imminente rientro a casa, guardo l'orologio.
nella citta' che corre sempre, tanto che se ha un infarto manco se ne accorge, non ci mettero' piu di 30 minuti a raggiungere la stazione, no ?
allora, perche' non avviare, con le valigie sul letto, e la giacca indosso, un bel defrag da boot, sulla partizione dove ho tutti i miei lavori, le mie foto, la mia musica, le mie donnine nude dai tempi del 56k ??
come ?? tempo restante 7 ore ?
bhe dovrei gia essere a napoli, per quell'ora... interrompiamolo bruscamente anche se sconsigliato a caratteri cubitali, no ?
perfetto...
chkdsk vomita una sfilza di errori, talmente copiosa e talmente violenta, che non riesco a leggere mentre scorrono, ma giurerei di scorgere anche delle pesanti offese su mia madre.
fantastico, windows si avvia che e' una scheggia !!!
PER FORZA, DIODANNATO, c'era mezzo tera di merda di software da caricare da D:\ !!!
l'ulcera mi comincia a tirare, e i miei amici tic nervosi, si fanno sentire tutti all'unisono.
un fantastico disco non formattato, dove prima c'era tutta la mia merda di vita (figuratevi)
cosi', col sole in fronte, mi appresto a recarmi alla fermata, dove non passa nessun cazzo di tram per 45 minuti.
e mentre la sciura maria si lamenta di non avere abbastanza tempo per scongelare i sofficini a quei rottinculo-colleziona-pokemon dei figli, io mi rodo il cazzo, immaginando lo Sfogliatelle-express, partire alla volta del paese del sole del mare e della madonna bukkakette.
senza di me, per dio.

poi all'improvviso, quando secondo i miei calcoli colcazzo che potevo prendere il treno, spunta il tram.
Quasi offeso, dal destino beffardo che ti prende per il culo, salgo sul tram, per vedere fino a che punto mi sarei dovuto incazzare.
comincio a pregare per un apparizione della madonna di Medjugorie, sui binari del treno.
sia che il macchinista fosse stato cattolico, quindi rallentato dall'apparizione, che un fottuto senzadioschiacciamadonne, sarei stato felice.
ma solo quando ad una sola fermata dalla stazione, mi accorgo che il treno partiva in quel minuto, telefono a casa esordendo con una bestemmia al contrario, quindi ancora piu satanica.
poi cosa successe ?
che ovviamente poiche' sono uno stronzo (vedete, c'e' coerenza, non e' solo stream of consciousness e bestemmie) decido di regalarmi anche un infarto, tendendo la mano morente, al treno che si allontana. cosi' comincio a correre, come solo uno stronzo in sovrappeso e pieno di valigie e hardware vario, sa fare.
e cosa vedono i miei increduli e impreparati ai colpi di fortuna, occhi ?
il treno e' ancora li !!!
per una volta nella vita, io faccio ritardo, e anche il treno !
cosi' eccomi pronto a prendere il posto a fianco ad una acida vecchia schifosa,
ad intraprendere un fantastico viaggio in treno (che si rivelera' una vera mmerda ma va bene lo stesso)
morale della favolta ?
cazzo non ci avevo pensato... mmm...
bhe, anche in un mare di merda, vale sempre la pena fare due bracciate, non si sa mai.