giovedì 25 settembre 2008

Noia e vuoto cosmico

tanto per contraddire, le menate antitecnocratiche di chi sostiene che ci si alieni con i videogiochi,
che si fugga dalla realta', cercandone una idilliaca e meno tediosa, e proiettando il proprio stufo io, in una dimensione nella quale si e' avventurosi mercenari.
niente di tutto cio'.
attualmente, mi sto annoiando, e lamentando con colleghi pionieri delle degradate periferie galattiche, ad EVE, pallosissimo gioco online, dove, guardacaso, non socializzo, e mi "diverto" a fare il minatore galattico.
dunque, c'e' da riconsiderare il videogioco, come parentesi noiosa e invogliante, a vivere una vita, quando possibile, piu stimolante.
adesso vi lascio, ho una noiosissima missione in cerca di pirati in una galassia inculata, non vedo l'ora di portarla a termine, e riprendere ad annoiarmi e lamentarmi del lavoro, qui nel ventunesimo secolo, e nello spazio soffuso della mia camera.

martedì 23 settembre 2008

she don't lie she don't lie she don't lie

le meningi pulsano, digrigno i denti e assaporo il fiato amfetaminico, deglutisco amaro, mentre le pupille si sgranano e la clessidra sembra scandire un tempo interminabile.
inforno lightmap e le cpu non mi stanno dietro.

buona si, ma come disse un mio amico, e' come le donne, mai veramente buona...

giovedì 18 settembre 2008

Vecchio un quarto di secolo...

cazzo, detta cosi' suona proprio male,
non staro' quindi qui a parlarvi di navi da guerra in fiammo lungo i bastioni di Orione, o di lacrime nella pioggia peggiorerebbe solo le cose.
mi sento vecchio, prima che maturo, mi alzo dal letto, giro il monitor, e penso al lavoro...

almeno qualche sorriso l'ho rimediato, forse non sono tanto pessimo come credo

lunedì 15 settembre 2008

amore sul fondo del lago

Nel suo buoio laboratorio, solo e senza altri pensieri, un orologiaio trascorreva le sue giornate.
fra ingranaggi minuscoli e delicati, e tele di ragni curiosi, passava la sua vita a confezionare piccoli capolavori.

non vedeva mai la luce del sole, pertanto divenne molto bravo a mettere insieme piccole parti, quasi mosso dal cuore e non dall'occhio.
cosi' con pinze, e piccoli giraviti, confezionava i suoi gioielli. ognuno diverso, e per ognuno ricordava cosa gli passasse per la testa, mentre lo metteva a punto.

gioielli che affollavano la sua minuscola casa, inaccogliente per chiunque altro che non fosse lui, o il tempo stesso.

a volte, dalle grate, bambini si affacciavano curiosi, e sebbene rumorosi, lui li ignorava e continuava a lavorare.

questo gli era valso il titolo di pazzo del paese.

non solo questo.

tutte le anonime persone, troppo paurose, per permettersi di impazzire come lui, bisbigliavano alle sue spalle, quando lo vedevano, solitario, recarsi al molo.

li, parlando tra se e se, e gettare in schiumosi mulinelli d'acqua, le sue creazioni, cosi' perfette, cosi' inutili a misurare un tempo che non scorre mai.

un giorno vuotato il suo sacco, e restato a contemplare le increspature dell'acqua, turbata dai suoi lanci, e il luccichio del metallo sul fondo, poi si allontano', ignorando come sempre le battute della gente.

curioso, un bambino, aspetto' qualche giorno, e arrivato sul molo, si getto' in acqua, per vedere quanti orologi ci fossero.

si aspettava mille bagliori, e che per magia la perfezione dei suoi manufatti resistesse alle intemperie e all'umidita'.

sorpreso, non trovo' nulla, ed emerse infastidito.

di nascosto, qualcuno, troppo timido, o forse troppo poco folle, raccoglieva cio' che il cuore dell'orologiaio partoriva in continuazione.
qualcuno, o forse solamente il fondo del lago, difficile a dirsi, l'orologiaio in fondo lo sapeva, ma a lui nulla importava, faceva solo quello che sentiva,

ovvero
confezionare orologi.

domenica 14 settembre 2008

Quella vecchia locanda

"amo il mondo, ma lui odia me".
Da Bangkok a Vicenza, fosse "solo" il mondo...
contento adesso ?

cosa cerchi ?

sabato 13 settembre 2008

sapore di lassativo per neonati

meno peggio del peggio, sicuramente.
ma resta quello che e'...
effimera illusione, che l'amaro possa anche esser piacevole.

mentre il sudore imperla la mia fronte, il monitor sputa dati e sentenze, e chiede istruzioni.
mi chiedo se sia tutto qui.
per ora sembra di si, e ne assaporo la relativa ebbrezza, senza aspettarmi piu nulla.
le labbra e la lingua intorpidite, dalla mia unica amante, sempre pronta ad accogliermi sadicamente, quando per le altre sono meno di nessuno.

dopotutto a volte anche l'amaro in gola, e' quanto di piu dolce si ci puo' permettere.

al diavolo tutti.

martedì 9 settembre 2008

doveva capitare...

lo sapevo

l'ho scacciato nei pensieri,
postponendolo alla paura della morte e della guerra nucleare, alle cazzate sentimentali delle quali a nessuno importa (di certo non all'altra parte), al caldo che ancora si fa sentire, (l'altra parte ormai non piu)

ma sarebbe successo.

cosi' riapro Maya, un cumulo di immagini sui pc, poche direttive, zero voglia di fare.
uno spot di un auto, dove l'auto non c'e'...

non mi ricordo un cazzo delle Nurbs...
cosi', ironia della sorte, ripesco un vecchio tutorial, al quale, come un cretino, ancora sono legati inutili ricordi. mi sento patetico a guardarlo quasi con le lacrime agli occhi.

mi preparo un drink: il mio amore estivo, Amaretto Sour, complice di tanta spigliatezza e superficialita', brillanti, in una miniera di carbone al femminile.

il drink fa schifo, io non sono un barman, non ho uno shaker, e camera mia non e' di certo la Penisola Sorrentina. per non parlare dell'assoluta assenza di figa.

cosi', come al solito lamentandomi, mi rimbocco le maniche, o almeno fingo, accontentandomi di quella che sembra essere la mia vita.

bestemmie al terminale, e tanti saluti a quello che fu.

cheers !

sabato 6 settembre 2008

sono intrattabile, lo so

e' che mi sono rotto il cazzo di tutto e di tutti

a partire da me stesso, fino allo sconosciuto per strada.
banale giustificarmi, non e' colpa mia, ma della mia evoluzione.

fatto sta che sono stanco, vorrei gridare, ma nessuno che mi circonda, avrebbe orecchie abbastanza forti o attente, da sopportarlo, e finirei per chiudere il muro definitivamente.

homo faber fortune suae , dicevano
ma a parte che sono morti ugualmente tutti, quelli che lo dicevano, io non ce la faccio piu, a martellare un pezzo di metallo che non prende mai forma, e se la prende, e' sempre piu spigolosa e impervia.
sono stanco di fingere di agire, sono stremato dal guardarmi attorno e vedere i medesimi loop logici che si susseguono, e nella loro prevedibilita' mi spaventano sempre piu.
ho bisogno di reagire.
ma reagire, per definizione, e' una risposta a qualcosa.
ho bisogno di qualcosa, di qualcuno senza un secondo fine, di una carezza sulla testa, o di uno schiaffo sincero.
sono veramente al limite, non c'e' neanche piu' gusto a scendere ancora di piu.

e tu che neanche non mi conosci, cos'hai da guardare ?

venerdì 5 settembre 2008

credenze impopolari

Qualcuno crede che tra poco msn "chiuda"

o che dopo essere stato contattato personalmente e in via del tutto ragguardevole da Mr Bill Gates in persona, sara' possibile continuare ad utilizzarlo gratuitamente.

oppure, che qualcuno guarito dalla diarrea cronica voglia condividere la sua esperienza divina con te.

o magari, che l'amore della tua vita, ti segue da lontano, che fra 7 minuti in punto si fara' sentire.

o che, ancora piu assurdo, le persone speciali non si dimenticano mai: o succede continuamente, o io non sono speciale per un cazzo.

Bene signori, io non credo in nulla, credo solo che la mia casella di posta debba essere l'ultimo baluardo difendibile almeno dalle proposte di allungamento del pene, per favore, amici miei che mi leggete, tenetemi fuori da queste catene del cazzo, porcoddio.

se volete dedicarmi un pensiero, se vi va di sentirmi, scrivetemi anche solo un "come va, stronzo"
ma non rendetemi partecipe delle vicissitudini della madonna di lourdes e delle sue apparizioni sulle tortillas

che di cazzate alle quali credo, gia ne ho fin troppe...